Chi siamo

Il giardino di Piuca, la nostra storia

Questo territorio terrazzato è nato dalla interazione perpetua fra l’uomo e la natura e il paesaggio naturale diventa tutt’uno con la storia millenaria.  Il progetto di restauro e conservazione dei terrazzamenti in muro a secco presenti nella nostra proprietà vanno a completare un progetto sul territorio e sul paesaggio che è iniziato 34 anni fa con la donazione ad Antonio Perazzi della proprietà di Piuca con i terreni circostanti da parte di suo nonno Edoardo Fallaci e di sua zia Oriana Fallaci (celebre giornalista e scrittrice) e la volontà di gestire questo territorio non in opposizione alla natura bensì in collaborazione con essa. Antonio Perazzi, di professione paesaggista, ha fatto del Giardino di Piuca un laboratorio giardino ad alta biodiversità, a basso consumo idrico, che rigetta l’utilizzo di sostanze chimiche. Lo frequenta e studia da anni, ne ha scritto un libro (Il paradiso è un giardino selvatico, esperimenti di botanica per paesaggisti, UTET 2019), ogni mese, da più di dieci anni, ne scrive su riviste quali Gardenia, Cairo Editore, nella rubrica Bustine di Paesaggio.

La capacità del nostro progetto di produrre effetti sugli obbiettivi di conservazione dei valori paesaggistici è da sempre perseguito con la naturalizzazione di piante a ridotto consumo idrico, capaci di stabilizzare e arricchire il suolo, attraverso interventi non invasivi atti a conservare l’equilibrio naturale del luogo e lo strato vitale del terreno.

Il progetto di restauro e recupero dei muretti a secco ci permette di reintrodurre le coltivazioni tradizionali del giaggiolo (Iris florentina) a cui il terreno della zona è naturalmente e storicamente vocato proprio per la contenutissima richiesta idrica di queste piante che ben si integrano con la coltivazione esistente di olivo e vite che non vengono sottoposte ad alcun trattamento chimico.

nostra intenzione è andare a recuperare, come depositi per lo stoccaggio delle acque meteoriche, due antichi lavatoi e una antica vasca presente sulle terrazze per il vecchio utilizzo del trattamento verde rame.

Nel progetto adotteremo materiali e tecnologie ecocompatibili e opere di ingegneria naturalistica con impiego di materiali naturali (legname, pietrame, vegetazione erbacea e arbustiva autoctona consolidante).

Particolare attenzione è volta a ridurre scarti e rifiuti e a privilegiare la circolarità e il riuso dei materiali, a partire da quelli del giardino.

Il progetto mira ad inserirsi nella fruizione sociale-culturale-turistica del territorio con un’accezione particolarmente attenta alla natura selvatica in relazione al territorio coltivato, all’integrazione dei sistemi umano e naturale, facilitandone l’incontro con percorsi e attività legati al mondo vegetale in un contesto di alto valore storico, naturalistico ed estetico-artistico. Affiancando le reti di valorizzazione del territorio, come le scuole, le associazioni di trekking, naturalistiche, di eco turismo e mobilità dolce, di cicloturismo.

La possibilità di visita è volta alla promozione e alla sensibilizzazione culturale e ambientale, alla conoscenza delle coltivazioni storiche della zona, all’osservazione e interpretazione del paesaggio.

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Giardino di Piuca

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