Alla scoperta di Piuca

Il giardino di Piuca è una realtà di ricerca sul paesaggio rurale tipico del Chianti portata avanti dal paesaggista Antonio Perazzi da molti anni per dare nuova vita all’antico legame tra l’uomo e il paesaggio che era fonte di benessere quotidiano in una economia di resilienza per le comunità umane e fonte di manutenzione continua e capillare del territorio del Chianti Fiorentino.

La proprietà ospita al suo interno diverse vicinali e sentieri antichi che mettono in comunicazione ancora oggi con il Valdarno, il Monte San Michele e il Chianti Senese attraverso il territorio di Lamole, nel Comune di Greve in Chianti.

Per conformazione naturale del territorio del Chianti Fiorentino nel patrimonio Unesco del paesaggio terrazzato di Lamole al giorno d’oggi si tratta quasi sempre di una rivitalizzazione eroica nel senso che gli interventi sia ordinari che straordinari si attuano manualmente e non attraverso tecniche estensive.

Le coltivazioni sono per lo più micro-coltivazioni in campi di diversa misura abbarbicati sulle colline in un sistema di piccoli terrazzamenti e canali di raccolta acque e drenaggi sostenuti da muretti a secco tradizionali che assicurano l’auto regolazione del drenaggio delle precipitazioni che spesso hanno regime temporalesco/torrentizio.

Il Giardino di Piuca si iscrive nella fascia climatica mediterranea che comprende un corridoio variegato in cui si trovano le regioni del Mar Mediterraneo, il Medioriente, l’Iran del nord, alcune egioni indo-caucasiche, alcuni stati Himalayani, la California, lo Yunnan nella Cina del sud, il Messico, xxxx

La ricerca nel Giardino di Piuca si attua nello studio e nella sperimentazione tramite acclimatamento e naturalizzazione della vegetazione di questa ampia fascia climatica nel territorio del Chianti Fiorentino.

L’intervento attuato tramite il finanziamento del bando …… ci ha permesso di restaurare e ripristinare il sistema terrazzato delle coltivazioni del territorio del paesaggio rurale storico delle terrazze di Lamole e limitrofo li dove era stato rovinato o distrutto dalla mancanza di manutenzione, dagli agenti atmosferici o dagli animali selvatici. Abbiamo potuto anche restaurare due vasche di raccolta acqua e alcuni antichi borri (canalizzazioni) dove già risiede, ma vogliamo incentivare, una comunità di anfibi endemici e a rischio delle colline del Chianti (salamandre, tritoni, rospi, rane …..NOMI DA MAURIZIO!!!!). Abbiamo anche ripristinato i percorsi per rendere possibile la visita al Giardino di Piuca e creato un piccolo museo in una costruzione tipica per attività didattiche e/o di introduzione alla visita, al territorio, alla biodiversità e alla fauna e flora del luogo.

Il ripristino degli antichi borri, delle vasche di accumulo e dei muri a secco permette in un territorio come questo, di far frontealle  crescenti condizioni erosive determinate da fenomeni metereologici intensi legate ai mutamenti climatici che rischiano di cancellare questo presidio storico-culturale e di difesa idrogeologica.

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Giardino di Piuca

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